Friday, January 14, 2005

fumo, Industrie assoldavano scienziati

Denuncia di Lancet: "Una pratica andata avanti fino al 2001"L'Oms: "Vile chi riceve denaro dalle multinazionali e non lo dice"Industrie assoldavano scienziatiper screditare ricerche sul fumo

LONDRA - L'industria del tabacco, almeno fino al 2001, avrebbe cercato di gettare discredito sulle ricerche che mostrano l'effetto cancerogeno del fumo, assoldando a questo scopo ricercatori o consulenti. Lo sostiene la prestigiosa rivista medica britannica The Lancet. L'inchiesta, firmata dal professor Stanton Glantzt, si basa sull'esame di documenti finora confidenziali: le multinazionali del fumo avrebbero tentato di alterare i dati che, fin dal 1996, mostravano un coinvolgimento diretto del tabacco nella mutazione di un gene antitumorale, il p53. "Il livello di coinvolgimento dell'industria del tabacco nella ricerca sul gene p53", scrive Glantzt nel suo articolo, dovrebbe spingere autori, editori, direttori e lettori delle riviste scientifiche a vigilare su questo genere di conflitti d'interesse. Glantz invita inoltre le università e gli istituti di ricerca a non accettare denaro dai produttori di sigarette per minimizzare il rischio di attacchi all'integrità della ricerca scientifica. La denuncia di Lancet ha già suscitato autorevoli reazioni: Peter Boyle, direttore dell'agenzia internazionale sui tumori dell'Oms, ha definito "vili, uomini di paglia, i consulenti che omettano di dichiarare la loro associazione all'industria del tabacco, per pubblicare critiche prezzolate alle ricerche scientifiche. Se l'industria del tabacco è sincera nel proposito recentemente dichiarato di lavorare per le istanze della salute pubblica", ha aggiunto Boyle, "non può aspettarsi alcuna collaborazione continuando a perseguire questo tipo di attività".
(14 gennaio 2005)

http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/cronaca/fumo/lancet/lancet.html

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