Tuesday, May 16, 2006

E Moggi conduce la Domenica Sportiva

E Moggi conduce la Domenica Sportiva
Stefano Baldolini

Così per una sera Moggi conduce la Domenica Sportiva. Sullo sfondo lo scontro per la presidenza di Lega tra il presidente della Fiorentina e Galliani. La storica trasmissione RAI presenta pezzi da novanta, l’uomo nuovo Della Valle, il dg della Juve e Carletto Ancelotti che dovrebbe rappresentare la guancia buona del Milan. Peccato che manchino i giornalisti (Mazzocchi escluso s’intende). Così capita che a fare le domande siano due ex calciatori (il fumantino Zibì Boniek e il soporifero Mazzola) e un ex arbitro (Gigi Agnolin) ed ex dirigente sportivo.

Della Valle in collegamento cerca di ristabilire la sua verità sullo scontro con Galliani e dichiara di voler far fruttare ‘la sua esperienza d’imprenditore per il bene del calcio’.
Moggi ha un ragionamento da fare, coerente col suo stile allusivo, dice e non dice, abbozza mille sorrisi per far intendere che Della Valle è un parvenu e ripete fino alla noia che ‘non è detto che i presidenti che ora sono con lei non cambino casacca’. Inoltre ribadisce la fiducia della Juve a Galliani, ‘gran professionista preparato’. Ripeterà queste due cose per tutta la sera, è lì per questo, e cosa più rilevante cercherà di stoppare ogni tentativo di dire qualcos’altro. Detta la linea insomma, e si cucina Della Valle, ma non è la novità.

La novità arriva quando parte il collegamento con Reggio Calabria. E’ appena terminata Reggina-Samp (0-1). Il buon Carlo Paris ha radunato i due presidenti Marotta e Foti. Immaginiamo la fatica e la soddisfazione dell’inviato della Ds. Siamo pronti, in pratica per un micro confronto di Lega.
Ma il dg della Juve vuole finire il ragionamento così decide che da Reggio non devono parlare. ‘Foti, lei ha perso, quindi parla per ultimo’ fa al presidente della Reggina. In studio si ride, Foti mastica amaro ma prova la via dell’ironia (abbozza un ‘pure..’). Moggi continua a parlare. Mazzocchi insiste, ‘Marotta deve prendere l’aereo’, gli dà la linea ma quando Marotta parla il ‘messaggio è arrivato’ e non dice niente, si trincera dietro le frasi di circostanza. Qualcuno in studio fa notare che sembra impaurito. Il buon Carlo Paris e Foti non hanno aperto bocca. La missione è compiuta. A questo punto dovrebbe partire un’intervista a Moratti ma Moggi è contrariato, vorrebbe chiudere il ragionamento.

Comunque l’intervista parte. Il patron dell’Inter ha l’espressione dura, da uomo navigato, di quello che ormai il mondo del pallone lo conosce bene. Gli chiedono se accetterebbe il ruolo di mediatore tra le parti. Lui glissa, ha altre cose a cui pensare, per esempio vincere il primo scudetto e godersi il gioiello Adriano. Si ritorna a studio. Mazzocchi rilancia, ‘Moratti, ipotetico mediatore, Luciano, tu ce lo vedi?’ ‘Noo!’ gli risponde Moggi che poi zittisce Boniek che provava a intervenire (‘Zibì, ho delle cose da dirti su Tor di Valle’). A questo punto temiamo per Zibì ma per fortuna arriva il ragionamento di Moggi. ‘Ci sono rimasto male quando ho letto che Galliani, Giraudo e Moggi hanno troppo potere. Lei sa che il potere è lavorare e dare risultati. Giraudo e Galliani hanno dato tanto al calcio. Il vero problema sono i diritti tv. Se si facesse meno polemica pubblica e più tavoli di lavoro sarebbe meglio, altrimenti facciamo ridere tutta l’Italia’

Della Valle mostra primi segni di stanchezza ma ha ancora energie da spendere ‘Sono d’accordo. La lettera aperta l’ho scritta quando non c’era più nulla da fare. Non si può negare che il potere di Moggi, Giraudo e Galliani è sovradimensionato rispetto agli altri. Noi dovremmo ridare ai presidenti la facoltà di parlare (allude a Marotta) e non di dire cose solo dopo aver sentito le nostre due opinioni.’

Mazzocchi prova ad alzare il polverone ‘sentiamo Ancelotti. A questo punto, Carlo, non ti auguri che Galliani non si ripresenti?’ Moggi fiuta il pericolo ‘ma perché vuoi mettere nei guai anche Carlo Ancelotti?’ In studio c’è voglia di calcio giocato.
Agnolin non ce la fa più, sbotta ‘parliamo delle partite di oggi se Moggi ci fa parlare delle partite. Ha cambiato tutta la scaletta. E’ anche questa un’espressione di potere.
Ancelotti naturalmente si limita ad inarcare le sopracciglia (di cui dispone con grande indipendenza, inarca la destra e la sinistra a turno con un’incredibile agilità) e la trasmissione si normalizza con qualche chicca tra le dichiarazioni di rito.

Del tipo: Mazzocchi ‘ma se cambiano le regole lo rivoterebbe Galliani?’ - Della Valle ‘dopo questa mattina non lo voterò più. Perché è in grave conflitto d’interessi e non ho più fiducia nella persona’ – Moggi ’importante è fare regole che non siano disattese. Che è difficile considerando che un presidente che sta sul tavolo suo si può spostare dalla parte opposta alla sua.

Strepitoso l’intervento di Mazzola – ‘non sono d’accordo con Boniek (aveva alluso al conflitto d’interessi di Galliani’). Secondo la sua teoria Montezemolo che è presidente di Confindustria non dovrebbe essere presidente della Ferrari.

La provocazione cade nel vuoto. Si riparte. Mazzocchi prova ad accendere le polveri. Fa a Moggi ‘Allora domani in Lega che succede?’
Moggi ‘passiamo alle partire. Rientriamo nella scaletta che è meglio’
Mazzocchi ‘vuoi stare al posto mio?’
Moggi ‘ma che vuoi che ne sappia? Io domani non ci vado neppure in Lega.’
Della Valle sostituisce Mazzocchi in evidente difficoltà, ‘lei Moggi cosa consiglierebbe di fare?’
Moggi’ io ho una forte simpatia per la presidenza Galliani. Ma io conto poco. E’ competente e gran lavoratore. Escludo conflitti d’interesse. Con il Milan ogni volta ci meniamo’
Boniek’ ma quello è il campo, è un’altra cosa’
A questo punto Della Valle sposa la linea Agnolin ’14 società di A hanno chiesto lo spostamento del voto. La serie B ha chiesto la sospensione. Porsi la domanda se domani si vota o no le fa capire che ci muoviamo in un ambiente in cui regna l’arroganza’

Segue la pausa pubblicità che probabilmente rimette le cose a posto.
Mazzocchi ‘andiamo a vedere un po’ di calcio, Carlo sei contento?’
‘Credo di sì’ sorride Ancelotti dopo un paio di inarcamenti.
‘Luciano sei contento?’ fa Mazzocchi ammiccante.
‘Finalmente!’ replica Loggi. Tutto lo studio sembra contento. Si passa ad Adriano, sembra finita ma non lo è. Dopo un paio di servizi Della Valle, evidentemente esasperato da troppo calcio giocato, chiede a Mazzocchi ‘le servo ancora?’. Mazzocchi si schermisce, ‘non dica così..se vuole restare..’
Agnolin d’infilata ‘chiediamo a Moggi se può restare’
Moggi non se lo fa dire due volte ‘presidente è meglio che vada che questi tirano tranelli’
Ma Della Valle è grande abbastanza e decide da solo, ‘io credo che quello che dovevamo dire ce lo siamo già detti, saluta tutti e se ne va’.

Così rimane Moggi che risponde per Ancelotti ad una domanda di Agnolin su Crespo, poi invita Mazzocchi a ‘non interpretare, ad andare avanti’ con la trasmissione, che a quel punto non si capisce più di chi è. Chissà se se lo sarà chiesto anche il presidente Foti da Reggio, che immaginiamo ancora lì in attesa, della domanda del buon Carlo Paris.

(Media quotidiano, 18 ottobre 2004)

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