CONGO-BRAZZAVILLE INTESA POLMONE VERDE’ D’AFRICA
CONGO-BRAZZAVILLE 7/2/2005 16:52
INTESA TRA PAESI DEL BACINO DEL CONGO PER SALVAGUARDIA DEL ‘POLMONE VERDE’ D’AFRICA
General, Brief
Un trattato sulle foreste dell’Africa centrale – secondo ‘polmone verde’ del pianeta dopo l’Amazzonia – è stato firmato da sette Paesi del bacino del fiume Congo, riuniti a Brazzaville per un vertice dedicato alla salvaguardia ambientale di questa parte del continente. L’intesa è stata sottoscritta nel fine settimana al termine di una discussione tra capi di Stato e di governo su come preservare oltre duecento milioni di ettari di foresta pluviale, habitat naturale di metà delle specie animali dell’intera Africa e dei gorilla, oltre che fonti di sostentamento per almeno 20 milioni di persone in dieci Paesi della regione. L’entrata in vigore del trattato permetterà azioni congiunte per bloccare i bracconieri, che si muovono tra le frontiere in aree remote nel mezzo della foresta, stanziamento di maggiori fondi per la conservazione del patrimonio boschivo, armonizzazione delle leggi esistenti sul taglio del legname. L’accordo approvato a Brazzaville deriva da un primo documento adottato nel 1999 a Yaoundé, in Camerun, in occasione di un primo vertice sulle Foreste del Bacino Congo. È stato firmato da Congo, Gabon, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Guinea Equatoriale e Camerun. Tra i Paesi più industrializzati del mondo (che compongono il cosiddetto G7), vi ha preso parte solo il presidente francese Jacques Chirac. Parigi, prendendo il posto degli Stati Uniti, ricoprirà per i prossimi due anni la direzione del ‘Partenariato per le foreste del bacino del Congo’ che riunisce i Paesi della regione, ‘donors’ internazionali, associazioni ecologiste e imprese dedite al commercio del legname.
INTESA TRA PAESI DEL BACINO DEL CONGO PER SALVAGUARDIA DEL ‘POLMONE VERDE’ D’AFRICA
General, Brief
Un trattato sulle foreste dell’Africa centrale – secondo ‘polmone verde’ del pianeta dopo l’Amazzonia – è stato firmato da sette Paesi del bacino del fiume Congo, riuniti a Brazzaville per un vertice dedicato alla salvaguardia ambientale di questa parte del continente. L’intesa è stata sottoscritta nel fine settimana al termine di una discussione tra capi di Stato e di governo su come preservare oltre duecento milioni di ettari di foresta pluviale, habitat naturale di metà delle specie animali dell’intera Africa e dei gorilla, oltre che fonti di sostentamento per almeno 20 milioni di persone in dieci Paesi della regione. L’entrata in vigore del trattato permetterà azioni congiunte per bloccare i bracconieri, che si muovono tra le frontiere in aree remote nel mezzo della foresta, stanziamento di maggiori fondi per la conservazione del patrimonio boschivo, armonizzazione delle leggi esistenti sul taglio del legname. L’accordo approvato a Brazzaville deriva da un primo documento adottato nel 1999 a Yaoundé, in Camerun, in occasione di un primo vertice sulle Foreste del Bacino Congo. È stato firmato da Congo, Gabon, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Guinea Equatoriale e Camerun. Tra i Paesi più industrializzati del mondo (che compongono il cosiddetto G7), vi ha preso parte solo il presidente francese Jacques Chirac. Parigi, prendendo il posto degli Stati Uniti, ricoprirà per i prossimi due anni la direzione del ‘Partenariato per le foreste del bacino del Congo’ che riunisce i Paesi della regione, ‘donors’ internazionali, associazioni ecologiste e imprese dedite al commercio del legname.
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