Monday, February 07, 2005

Sharia pakistana

7 Febbraio 2005
PAKISTAN
Sharia pakistana: no a musica, balli e foto femminili; moschee ovunque
di Qaiser Felix
Nella provincia del nordovest si rafforza il fondamentalismo islamico e la sharia: vietata musica nei luoghi pubblici e immagini di donne nelle pubblicità.
Islamabad (AsiaNews) – Nuovo tentativo in Pakistan di potenziare il fondamentalismo islamico a scapito di libertà religiosa e minoranze. Mian Nadir Shah, membro dell’Assemblea della provincia della frontiera del Nord ovest (NWFP) ha proposto al governo locale due disegni di legge: uno vieta musica e ballo nei luoghi pubblici e di istruzione, l’altro impedisce l’utilizzo di foto femminili nelle pubblicità. Entrambi i reati sono punibili secondo il codice penale fino a 5 anni di reclusione e con una multa di 5 mila e 10 mila rupie, senza possibilità di cauzione.
La proposta ha incontrato l’approvazione del partito di maggioranza della NWFP; alcuni leader del MMA (Muttahida Majlis-i-Amal), un’alleanza di sei partiti religiosi musulmani che guida il governo provinciale, hanno detto che le leggi “non danneggeranno la libertà dei cittadini”; Sirajul Haq, ministro locale, ha sottolineato che la proposta riguarda solo i luoghi, dove la musica potrebbe creare fastidio alla gente (hotel, terminal di autobus…) e quelli adibiti solo alla diffusione di cultura (scuole e istituti). Il portavoce del MMA ha reso noto che il governo locale appoggerà queste leggi volte a promuovere i valori dell’islam nella zona.Intanto rappresentanti del MMA hanno intimato ai proprietari di hotel di lusso nella NWFP di licenziare le loro impiegate donne; di recente gli stessi hanno distrutto grandi e costosi cartelloni pubblicitari con immagini femminili.
Il tentativo di rafforzare il controllo islamico sulla società è in atto già da alcuni anni in questa provincia. Nel giugno 2003 l’Assemblea ha introdotto all’unanimità la shari’ah, la legge islamica. L’anno scorso l’MMA ha steso la bozza per l’Hisba Act, nel quale si stabilisce che un religioso musulmano (“mohtaseb”) guiderà il consiglio distrettuale secondo la legge islamica e che le sue decisioni non potranno essere discusse in un tribunale laico. L’Hisba Act prevede anche la presenza di una moschea in tutti gli edifici statali e nei luoghi pubblici, compresi centri commerciali, scuole e ospedali.
Attivisti per i diritti umani e politici avvertono che questo tipo di legislazione rafforzerà le fazioni più estremisti a scapito di libertà religiosa e rispetto delle minoranze; essa impedirebbe inoltre lo sviluppo economico della NWFP in quanto scoraggerebbe gli investitori internazionali.
In ultimo, si teme che il potenziamento della shari’ah nella zona favorisca il prolificare di gruppi legati al terrorismo di al-Qaeda.
http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=2517

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