Monday, January 10, 2005

Papa: 4 priorità 2005 "Vita, pane, pace, libertà

Messaggio di Giovanni Paolo II al corpo diplomaticoIl Vaticano intrattiene relazioni con 174 PaesiPapa: le 4 priorità del 2005"Vita, pane, pace, libertà"Difesa dell'embrione e della famiglia, giustizia sociale

Giovanni Paolo II
CITTA' DEL VATICANO - Difesa della vita, cioè anche dell'embrione e della famiglia. Pane "per tutti gli abitanti della terra". Pace "bene sommo e sogno di tutte le generazioni". E "Libertà", in particolare quella "religiosa". Sono le quattro "sfide" che il Papa indica all'umanità per il 2005, nel suo discorso al corpo diplomatico presso la Santa Sede. Giovanni Paolo II ha voluto indicarle agli ambasciatori perchè esse vengano considerate anche "nei rapporti internazionali". La difesa della vita, secondo la nota posizione della Chiesa, si esprime anche attraverso la difesa dell'embrione e della famiglia. Non è "eticamente ammissibile nulla che violi la integrità e dignità" dell'embrione umano, che è "soggetto identico all'uomo nascituro e all'uomo nato che se ne sviluppa", dice il Papa. "Non si lasci che la famiglia - afferma ancora Giovanni Paolo II - venga minata da leggi dettate da una visione restrittiva e innaturale dell'uomo". Il pane e la pace, poi, sono strettamente legati. Perchè la pace non è appena assenza di guerra, ma la conseguenza della giustizia sociale. "La Terra è stata resa meravigliosamente feconda dal suo Creatore ed ha nutrimento abbondante e vario per tutti i suoi abitanti, presenti e futuri. Ciò nonostante, i dati sulla fame del mondo che vengono pubblicati - ricorda il Papa - sono drammatici: centinaia di milioni di esseri umani soffrono gravemente di denutrizione e ogni anno milioni di bambini muoiono per la fame o per le sue conseguenze". Giovanni Paolo II sottolinea la necessità di un "radicale impegno di giustizia", ben diverso da sia pur meritorie iniziative solidaristiche.
Una equa distribuzione dei beni è pertanto per il Papa condizione essenziale per la pace, in crisi profonda in "diversi Paesi del Medio Oriente, dell'Africa, dell'Asia, dell'America Latina, in cui il ricorso alle armi e alla violenza, mentre reca danni materiali incalcolabili, fomenta l'odio ed accresce le cause di discordia, rendendo sempre più difficile la ricerca ed il raggiungimento di soluzioni capaci di conciliare i legittimi interessi di tutte le parti coinvolte". A "tali tragici mali", conclude Giovanni Paolo II, "si aggiunge il fenomeno crudele e disumano del terrorismo, flagello che ha raggiunto una dimensione planetaria ignota alle precedenti generazioni". Quarta priorità, la libertà, che per il Papa è soprattutto libertà dell'individuo. "Nel nucleo più intimo della libertà umana è la libertà religiosa - ha detto Giovanni Paolo II - perchè questa è relativa al rapporto più essenziale dell'uomo, quello con Dio". Per questo il Papa ha lanciato un appello per la "protezione e tutela giuridica" della libertà religiosa. Il Pontefice ha colto l'occasione anche per invitare alla solidarietà nella "immane catastrofe naturale" che ha sconvolto il Sud-Est asiatico e ricordare le "le altre tragedie che hanno funestato il 2004", come il terrorismo in Iraq, l'attentato a Madrid, la strage di Beslam e le violenze nel Darfur e nei Grandi Laghi. Sono 174 gli Stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche piene con la Santa Sede. A questi Paesi vanno aggiunti le Comunità Europee ed il Sovrano Militare Ordine di Malta e due Missioni a carattere speciale: la Missione della Federazione Russa, retta da un ambasciatore, e l'Ufficio dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), guidata da un Direttore. (10 gennaio 2005)
http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/esteri/papa/diplomatici/diplomatici.html

0 Comments:

Post a Comment

<< Home