GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE
VATICAN CITY 16/1/2005 21:20
PAPA PER "GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE" E "SETTIMANA UNITA’ DEI CRISTIANI"
Church-Religious Affairs, Standard
L’importanza dell’integrazione tra i popoli e del dialogo ecumenico è stata sottolineata oggi da Giovanni Paolo II alla preghiera dell’Angelus. Rivolto alla folla di piazza San Pietro, il Papa ha detto:”Si celebra oggi in tutta la Chiesa la 'Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato'. Nel Messaggio per tale circostanza ho voluto sottolineare l’importanza dell’integrazione fra i popoli, che richiede un giusto equilibrio tra l’affermazione della propria identità e il riconoscimento di quella altrui. A tutti i migranti rivolgo il mio cordiale saluto, ed auguro che attraverso il dialogo crescano la simpatia e la comprensione tra le diverse culture. Preceduta dall’importante Giornata per il dialogo ebraico-cristiano, inizierà dopodomani, 18 gennaio, l’annuale "Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani", che quest’anno ha come tema: "Cristo, unico fondamento della Chiesa". Invito ogni comunità a porre gesti significativi di incontro e di dialogo ecumenico e a implorare da Dio il dono della piena unità di tutti i discepoli di Cristo. Affidiamo a Maria Santissima questi importanti eventi ecclesiali. La sua materna intercessione aiuti i cristiani a formare un cuore solo e un’anima sola e tutti gli uomini a crescere nella solidarietà, per costruire un mondo di pace.”Il messaggio per la 91esima Giornata del Migrante e del Rifugiato a cui il Papa ha fatto riferimento era stato diffuso il 9 dicembre discorso. Vi si affermava tra l’altro: “Nelle nostre società investite dal fenomeno globale della migrazione, è necessario cercare un giusto equilibrio tra il rispetto dell’identità propria e il riconoscimento di quella altrui. È infatti necessario riconoscere la legittima pluralità delle culture presenti in un Paese, compatibilmente con la tutela dell’ordine da cui dipendono la pace sociale e la libertà dei cittadini (.... )Si devono infatti escludere sia i modelli assimilazionisti, che tendono a fare del diverso una copia di sé, sia i modelli di marginalizzazione degli immigrati, con atteggiamenti che possono giungere fino alle scelte dell’apartheid”. Si aggiungeva quindi che è necessario percorrere la strada “della genuina integrazione , in una prospettiva aperta, che rifiuti di considerare solo le differenze tra immigrati ed autoctoni” per “un dialogo fra uomini di culture diverse in un contesto di pluralismo che vada oltre la semplice tolleranza e giunga alla simpatia (....) Una semplice giustapposizione di gruppi di migranti e di autoctoni tende alla reciproca chiusura delle culture, oppure all’instaurazione tra esse di semplici relazioni di esteriorità o di tolleranza. Si dovrebbe invece promuovere una fecondazione reciproca delle culture. Ciò suppone la conoscenza e l’apertura delle culture tra loro, in un contesto di autentica comprensione e benevolenza (...) Se coerenti con se stessi, i Cristiani non possono poi rinunziare a predicare il Vangelo di Cristo ad ogni creatura. Lo devono fare, ovviamente, nel rispetto della coscienza altrui, praticando sempre il metodo della carità”.Durante la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si celebrerà in quasi tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio - data, quest’ultima, in cui viene commemorata la conversione di San Paolo - “molti dei due miliardi di Cristiani - scrive l’agenzia ‘Zenit’ - parteciperanno ad incontri di preghiera, ispirati ad un testo che in questa occasione si basa su una proposta redatta dai membri del Comitato teologico del Consiglio ecumenico delle Chiese della Slovacchia.” La ‘Zenit’ sottolinea anche che “per la prima volta il testo è stato pubblicato congiuntamente dalla commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio ecumenico e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.” La commissione “Fede e Costituzione” è l’unica entità del Consiglio Mondiale delle Chiese (World Council of Churches, Wcc) ad avere una rappresentanza cattolica. Il Consiglio Mondiale delle Chiese è un’associazione di comunità ecclesiali, attualmente 342, in oltre 120 Paesi. La Chiesa cattolica non ne fa parte , ma coopera con il Wcc.[MB]
PAPA PER "GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE" E "SETTIMANA UNITA’ DEI CRISTIANI"
Church-Religious Affairs, Standard
L’importanza dell’integrazione tra i popoli e del dialogo ecumenico è stata sottolineata oggi da Giovanni Paolo II alla preghiera dell’Angelus. Rivolto alla folla di piazza San Pietro, il Papa ha detto:”Si celebra oggi in tutta la Chiesa la 'Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato'. Nel Messaggio per tale circostanza ho voluto sottolineare l’importanza dell’integrazione fra i popoli, che richiede un giusto equilibrio tra l’affermazione della propria identità e il riconoscimento di quella altrui. A tutti i migranti rivolgo il mio cordiale saluto, ed auguro che attraverso il dialogo crescano la simpatia e la comprensione tra le diverse culture. Preceduta dall’importante Giornata per il dialogo ebraico-cristiano, inizierà dopodomani, 18 gennaio, l’annuale "Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani", che quest’anno ha come tema: "Cristo, unico fondamento della Chiesa". Invito ogni comunità a porre gesti significativi di incontro e di dialogo ecumenico e a implorare da Dio il dono della piena unità di tutti i discepoli di Cristo. Affidiamo a Maria Santissima questi importanti eventi ecclesiali. La sua materna intercessione aiuti i cristiani a formare un cuore solo e un’anima sola e tutti gli uomini a crescere nella solidarietà, per costruire un mondo di pace.”Il messaggio per la 91esima Giornata del Migrante e del Rifugiato a cui il Papa ha fatto riferimento era stato diffuso il 9 dicembre discorso. Vi si affermava tra l’altro: “Nelle nostre società investite dal fenomeno globale della migrazione, è necessario cercare un giusto equilibrio tra il rispetto dell’identità propria e il riconoscimento di quella altrui. È infatti necessario riconoscere la legittima pluralità delle culture presenti in un Paese, compatibilmente con la tutela dell’ordine da cui dipendono la pace sociale e la libertà dei cittadini (.... )Si devono infatti escludere sia i modelli assimilazionisti, che tendono a fare del diverso una copia di sé, sia i modelli di marginalizzazione degli immigrati, con atteggiamenti che possono giungere fino alle scelte dell’apartheid”. Si aggiungeva quindi che è necessario percorrere la strada “della genuina integrazione , in una prospettiva aperta, che rifiuti di considerare solo le differenze tra immigrati ed autoctoni” per “un dialogo fra uomini di culture diverse in un contesto di pluralismo che vada oltre la semplice tolleranza e giunga alla simpatia (....) Una semplice giustapposizione di gruppi di migranti e di autoctoni tende alla reciproca chiusura delle culture, oppure all’instaurazione tra esse di semplici relazioni di esteriorità o di tolleranza. Si dovrebbe invece promuovere una fecondazione reciproca delle culture. Ciò suppone la conoscenza e l’apertura delle culture tra loro, in un contesto di autentica comprensione e benevolenza (...) Se coerenti con se stessi, i Cristiani non possono poi rinunziare a predicare il Vangelo di Cristo ad ogni creatura. Lo devono fare, ovviamente, nel rispetto della coscienza altrui, praticando sempre il metodo della carità”.Durante la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si celebrerà in quasi tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio - data, quest’ultima, in cui viene commemorata la conversione di San Paolo - “molti dei due miliardi di Cristiani - scrive l’agenzia ‘Zenit’ - parteciperanno ad incontri di preghiera, ispirati ad un testo che in questa occasione si basa su una proposta redatta dai membri del Comitato teologico del Consiglio ecumenico delle Chiese della Slovacchia.” La ‘Zenit’ sottolinea anche che “per la prima volta il testo è stato pubblicato congiuntamente dalla commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio ecumenico e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.” La commissione “Fede e Costituzione” è l’unica entità del Consiglio Mondiale delle Chiese (World Council of Churches, Wcc) ad avere una rappresentanza cattolica. Il Consiglio Mondiale delle Chiese è un’associazione di comunità ecclesiali, attualmente 342, in oltre 120 Paesi. La Chiesa cattolica non ne fa parte , ma coopera con il Wcc.[MB]
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