Monday, February 26, 2007

Fortunato Brosco ha lanciato l'auto in mare dopo una lite

Omicidio-suicidio di Formia
l'uomo aveva già perso una figlia


Un conoscente racconta che l'autore del gesto aveva problemi di lavoro


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Il molo della tragedia

FORMIA - L'ipotesi più accreditata rimane quella dell'omicidio-suicidio, conseguenza di una lite violenta. Ma si aggiunge un particolare in più: Fortunato Brosco - l'uomo alla guida al momento in cui l'auto è finita in mare - alcuni anni fa aveva perso la figlia di undici anni, nell'incendio della sua abitazione. Sono state fissate per domani le autopsie sui corpi.

La tragedia è avvenuta ieri a Formia, in provincia di Latina: Brosco, 48 anni, la sua compagna quarantunenne, e la figlia undicenne di lei sono morti dopo che l'auto nella quale si trovavano è caduta in mare. Tre ragazzi hanno raccontato di aver assistito a una violenta discussione fra l'uomo e la donna. Brosco, dopo la lite, è salito in macchina, insieme alla convivente e alla bambina, ed è ripartito a forte velocità, in direzione del molo. Un poliziotto che si trovava sul posto al momento dell'incidente si è buttato in acqua nel tentativo di aprire gli sportelli, ma non ce l'ha fatta. Teatro della vicenda, il molo "Azzurra", nella zona di attracco dei traghetti e degli aliscafi che collegano la cittadina con le isole pontine.

A quanto pare, Brosco aveva problemi di lavoro e al culmine di una lite avrebbe deciso di lanciarsi in mare con la Peugeot 807 sulla quale, da Roccamonfina (Caserta), era arrivato a Formia per una passeggiata domenicale. Maria Pandullo, originaria di Rho (Milano), viveva con lui da qualche tempo e la loro relazione era nata quando l'uomo aveva lavorato a Milano.

(26 febbraio 2007)

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