Monday, February 21, 2005

Esplode la vendita al dettaglio in tutta l’Asia

18 Febbraio 2005
ASIA
Esplode la vendita al dettaglio in tutta l’Asia
di Maurizio d’Orlando
In Europa gli incrementi arrivano al massimo all’1-2%; in Asia si prevede una crescita fino al 16%: segno di ottimismo e di ricchezza diffusa?
Milano (AsiaNews) – L’Asia ritorna ad essere il centro del mondo dal punto di vista economico. L’economia asiatica non è più definibile come una dependance dell’economia mondiale, fatta di manodopera a basso costo. La notizia di oggi è infatti è la previsione di un’esplosione delle vendite al dettaglio in Asia. Finora la maggior parte dei resoconti teneva d’occhio solo il forte aumento delle vendite di beni di lusso richiesti da chi localmente aveva accumulato forti ricchezze in breve tempo. Secondo MasterIndex™, nel 2005 in tutti i dodici paesi asiatici presi in considerazione vi sarà una crescita positiva delle vendite al dettaglio. L’incremento maggiore è previsto per l’Indonesia (16,9 %), seguita da Cina (12,75 %), Thailandia (12,3 %) Malaysia ( 8,9 %), Hong Kong (8,7 %) e Filippine (8,5% ).
Qui di seguito riportiamo le previsioni fornite dalla MasterIndex™.
Paese
Vendite al dettaglio previste per il 2005
Tasso d’incremento
Australia*
85,0 miliardi di dollari Austr.
4.0%
Cina
2,85 mila miliardi di yuan
12.75%
Hong Kong*
99 miliardi di dollari HK
8,7%
Indonesia
166 mila miliardi di rupie
16,9%
Giappone*
56 mila miliardi di yen
2,3%
Sud Corea*
64 mila miliardi di won
1,78%
Malesia
30 miliardi di ringitt
8,9%
Nuova Zelanda
16,2 miliardi di dollari NZ
5,5%
Filippine
331 miliardi di peso
8,5%
Singapore*
14,3 miliardi di dollari di Sing.
6.5%
Taiwan*
1.519 miliardi di dollari NT
4,8%
Thailandia*
1059 miliardi baht
12,3%
A titolo di paragone ricordiamo che l’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, l’organismo intergovernativo dei paesi occidentali per il 2005 prevede per la zona euro un incremento delle vendite al consumo dell’1,6 % e del 2,4 %.
Il MasterIndex™ è un servizio di previsioni sulle vendite al dettaglio di una società del gruppo MasterCard International, che gestisce l’omonima carta di credito. Sviluppato sulla base dei dati in possesso dei pagamenti gestiti dal gruppo, il servizio, grazie ad alcuni algoritmi statistici, fornisce previsioni che nel corso degli ultimi dieci anni hanno dimostrato un elevato grado di affidabilità. Il dott. Yuwa Hedrick-Wong, economista della MasterCard International per l’Asia del Pacifico ha commentato: “La rivoluzione dei consumi continua a svilupparsi nel 2005 nonostante il disastro del maremoto, l’impatto degli alti prezzi del petrolio e la tendenza regionale ad un aumento dei tassi d’interesse.”
Quest’ultima previsione va ad accrescere ancora di più il peso che l’Asia ha ormai assunto nell’economia mondiale. Il continente asiatico ha fatto dapprima notizia per il flusso inarrestabile di esportazioni rese possibili dai bassi salari. L’Asia ha fatto poi notizia per una strabiliante crescita economica trainata dalle esportazioni. Di nuovo l’Asia ha fatto notizia quando i mercati delle materie prime sono stati presi alla sprovvista dalla domanda delle industrie asiatiche. Più recentemente lo scalpore è venuto dal forte surplus valutario asiatico e dal suo paradosso. Infatti, grazie alla forte propensione al risparmio d a parte degli asiatici, le banche centrali ed il sistema bancario nei paesi della regione hanno per lo più investito il surplus valutario in titoli a reddito fisso esteri. Il paradosso era ed è che il risparmio di paesi asiatici a basso reddito, investito in buoni del Tesoro americani, ha finanziato e finanzia il deficit statale di uno dei paesi più ricchi al mondo, gli Stati Uniti. Il paradosso era ed è che la forte propensione al risparmio dell’Asia e della Cina in particolare hanno indirettamente finanziato l’indebitamento di famiglie ed imprese americane. Ancor più di recente l’Asia ha fatto di nuovo notizia per la decisione di diversificare il proprio portafoglio investendo anche in euro. Secondo molti analisti questa è stata una delle ragioni principali della recente debolezza del dollaro nei confronti della valuta europea.
N.B. Per i paesi in tabella contraddistinti da un asterisco (*) sono escluse spese alberghiere, ristorazione e vendite di auto

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