Friday, January 21, 2005

violenza america latina - honduras/bande giovanili - fox vs narcotraffico

HONDURAS 21/1/2005 2:55
INASPRITE SANZIONI CONTRO BANDE CRIMINALI GIOVANILI
General, Brief
Il Parlamento di Tegucigalpa ha approvato, con una larga maggioranza, una legge che stabilisce condanne fino a 20 anni di carcere per i membri delle ‘pandillas’ o ‘maras’ (bande armate giovanili) e, più in generale, di qualsiasi tipo di associazione a delinquere. Le nuove norme prevedono 30 anni di detenzione per i capi delle organizzazioni criminali, oltre ad ammende tra i 100.000 e i 300.000 lempiras (da 5.000 a 15.000 euro). Nella stessa occasione, l’Assemblea legislativa ha varato anche una riforma costituzionale che consente al cittadino incensurato che commetta un omicidio per legittima difesa o per tutelare l’incolumità dei suoi parenti più stretti, di evitare la prigione preventiva, in attesa di essere rinviato a giudizio. La detenzione cautelare prima del previsto diventa, invece, sempre obbligatoria per i ‘mareros’, che prima della riforma potevano esserne esentati, a discrezione del giudice. Il Parlamento ha peraltro valutato una proposta di legge per assegnare uno stanziamento iniziale di 20 milioni di lempiras (circa 1 milione di euro) destinati alla costruzione di un carcere di massima sicurezza, in un’area isolata dai centri urbani. Il giro di vite contro i ‘pandilleros’ giunge a seguito della strage di 28 persone perpetrata il 23 dicembre scorso a bordo di un autobus del servizio pubblico a San Pedro Sula. Il massacro è stato attribuito alla ‘Mara Salvatrucha' una delle più conosciute e temute, non solo in Honduras. [FB]


MEXICO 21/1/2005 14:44
FOX LANCIA ‘GUERRA DI STATO’ CONTRO NARCOTRAFFICO
Politics/Economy, Brief
L’assassinio di sei guardie del carcere di massima sicurezza di Matamoros, nel nord del Paese, ha spinto il presidente Vicente Fox ha dichiarare una ‘guerra di Stato’ contro il narcotraffico: dopo aver appreso la notizia delle uccisioni, il capo dello Stato ha convocato d’urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale – composto da quattro ministri e il procuratore generale – chiedendo che vengano utilizzati “tutti gli strumenti che la legge contempla per combattere in modo frontale e deciso il crimine organizzato”. Secondo Fox, quanto accaduto a Matamoros – dove i cadaveri delle guardie sono stati rinvenuti in un veicolo parcheggiato appena fuori il penitenziario – “costituisce un tentativo di sfidare lo Stato messicano, in segno di rappresaglia per gli attacchi che il governo federale ha portato agli interessi della delinquenza, in particolare il narcotraffico. I messicani devono sapere che, con la collaborazione di tutti, vinceremo questa guerra”. Riguardo alle uccisioni di Matamoros, il procuratore generale messicano Rafael Macedo de la Concha ritiene che i responsabili siano sicari del Cartello della droga del Golfo, il cui capo, Osiel Cárdenas, è rinchiuso nella prigione di La Palma, presidiato da alcuni giorni da oltre un migliaio di agenti delle forze dell’ordine. Proprio a La Palma, la Polizia federale preventiva (Pfp) ha smantellato una rete di corruzione ordita da Cárdenas e Benjamín Arellano Félix, capo del Cartello di Tijuana, per continuare a controllare le loro attività illecite dalla cella. L’azione della forza pubblica sembra, tuttavia, non essere riuscita a contenere un’ondata di violenza che solo questa settimana ha causato oltre una decina di vittime. L’ultima è l’avvocato Leonardo Oceguera, tra i cui clienti ci sarebbe anche Cárdenas, assassinato ieri sera a Toluca, non lontano dalla prigione di La Palma. [FB]

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