Rapporto Onu a Ginevra sulla Bossi-Fini: non tutela i diritti umani.
Rapporto Onu a Ginevra sulla Bossi-Fini: non tutela i diritti umani by dall'unità Monday, Mar. 14, 2005 at 10:24 AMmail: Rapporto Onu a Ginevra sulla Bossi-Fini: non tutela i diritti umani.
Anche l’Onu contro la Bossi-Fini, la legge sull’immigrazione della destra: «troppo restrittiva, ostacola i diritti dei migranti». E le critiche all’Italia non si fermano qui: «no ai richiedenti asilo nei Cpt: sia garantita la presenza dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati». Tirata d’orecchie al Belpaese anche per il rilascio dei permessi di soggiorno a tempo. La situazione di giovani immigrati clandestini costretti da organizzazioni criminali o da individui a mendicare, vendere droga o prostituirsi in Italia preoccupa la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani sui migranti. In un rapporto redatto dopo una missione nel Paese, l’esperta identifica, inoltre, nell’economia sotterranea con l’offerta di posti di lavoro al nero «la principale causa dell'immigrazione clandestina in Italia». La relatrice Gabriella Rodriguez Pizarro esorta quindi le autorità italiane a devolvere «maggiori energie e risorse per perseguire coloro che impiegano immigrati in situazione irregolare». E, criticando alcuni aspetti della legge Bossi-Fini, afferma che è necessario vigilare affinchè le continue modifiche alla legge sugli stranieri siano conformi al rispetto dei diritti umani e dei trattati ratificati dall’Italia. La legge Bossi-Fini «fa della lotta contro l’immigrazione clandestina una delle priorità della strategia migratoria, ma si accompagna di severe restrizioni per l'entrata degli stranieri ed ostacola una serie di diritti degli immigrati presenti nel Paese», scrive l’esperta in un rapporto che sarà presentato alla Commissione dell’Onu sui diritti umani riunita in sessione annuale da lunedì a Ginevra. In generale, il rapporto (26 pagine) è una valutazione in chiaro-scuro della situazione in Italia, ex Paese d’emigrazione, che per «multiple ragioni d’ordine geografico ed economico» è ora tra «le destinazioni più ricercate dai migranti che vengono in Europa». Nelle conclusioni, la relatrice afferma che i contatti del governo italiano con i Paesi d’origine e di transito degli immigrati sono il «miglior mezzo di porre fine all’immigrazione clandestina». Pizarro è soddisfatta invece per il lavoro svolto dall’Italia contro la tratta degli esseri umani e la regolarizzare dei migranti con un impiego. Al governo italiano, la relatrice raccomanda, tra l'altro, un maggior dialogo tra istituzioni e società civile, la ratifica della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti degli immigrati e l’adozione di una legge organica sul diritto d’asilo.
Anche l’Onu contro la Bossi-Fini, la legge sull’immigrazione della destra: «troppo restrittiva, ostacola i diritti dei migranti». E le critiche all’Italia non si fermano qui: «no ai richiedenti asilo nei Cpt: sia garantita la presenza dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati». Tirata d’orecchie al Belpaese anche per il rilascio dei permessi di soggiorno a tempo. La situazione di giovani immigrati clandestini costretti da organizzazioni criminali o da individui a mendicare, vendere droga o prostituirsi in Italia preoccupa la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani sui migranti. In un rapporto redatto dopo una missione nel Paese, l’esperta identifica, inoltre, nell’economia sotterranea con l’offerta di posti di lavoro al nero «la principale causa dell'immigrazione clandestina in Italia». La relatrice Gabriella Rodriguez Pizarro esorta quindi le autorità italiane a devolvere «maggiori energie e risorse per perseguire coloro che impiegano immigrati in situazione irregolare». E, criticando alcuni aspetti della legge Bossi-Fini, afferma che è necessario vigilare affinchè le continue modifiche alla legge sugli stranieri siano conformi al rispetto dei diritti umani e dei trattati ratificati dall’Italia. La legge Bossi-Fini «fa della lotta contro l’immigrazione clandestina una delle priorità della strategia migratoria, ma si accompagna di severe restrizioni per l'entrata degli stranieri ed ostacola una serie di diritti degli immigrati presenti nel Paese», scrive l’esperta in un rapporto che sarà presentato alla Commissione dell’Onu sui diritti umani riunita in sessione annuale da lunedì a Ginevra. In generale, il rapporto (26 pagine) è una valutazione in chiaro-scuro della situazione in Italia, ex Paese d’emigrazione, che per «multiple ragioni d’ordine geografico ed economico» è ora tra «le destinazioni più ricercate dai migranti che vengono in Europa». Nelle conclusioni, la relatrice afferma che i contatti del governo italiano con i Paesi d’origine e di transito degli immigrati sono il «miglior mezzo di porre fine all’immigrazione clandestina». Pizarro è soddisfatta invece per il lavoro svolto dall’Italia contro la tratta degli esseri umani e la regolarizzare dei migranti con un impiego. Al governo italiano, la relatrice raccomanda, tra l'altro, un maggior dialogo tra istituzioni e società civile, la ratifica della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti degli immigrati e l’adozione di una legge organica sul diritto d’asilo.
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